venerdì 25 luglio 2008

PECHINO :SFIDE STELLARI ...


A Pechino sfide stellari ad alta quota

Al torneo olimpico si sfideranno i migliori giocatori del pianeta, con la voglia di conquistare l’oro olimpico e lo scettro di numero uno, al momento nelle mani dell’argentino Manu Ginobili.

di Alessandro Pediconi

Delineato il quadro dei team partecipanti al torneo olimpico di basket, è facile accorgersi quanto sia alto il livello che il basket mondiale raggiungerà quest’estate. Dal prossimo 10 agosto, infatti, il gotha del basket mondiale si sfiderà sul parquet dell’Olympic Basketball Gymnasium di Pechino, in una rincorsa all’oro olimpico che negli ultimi anni non è mai stata così affascinante.Merito senz’altro dei grandi campioni che prenderanno parte al torneo olimpico e che cercheranno di fare la differenza, perché mettere al collo la medaglia d’oro olimpica equivale da sempre a dimostrare chi sia il più forte. Lo sanno bene gli assi argentini che detengono la vittoria olimpica di Atene, a cominciare da Manu Ginobili, consacrato dai successi con la propria nazionale prima ancora di scoprirsi leader nella NBA. Ne sono consapevoli gli spagnoli, campioni del mondo in carica, trascinati da Pau Gasol, vero pioniere tra i giocatori iberici ora approdati in massa al campionato professionistico americano. Anche il Dream Team USA parte più agguerrito che mai, intenzionato a dimostrare che quella a stelle e strisce resta la pallacanestro di vertice nel mondo. Per questo motivo la coppia Krzyzewski-D’Antoni, a cui è affidato il team USA, ha fatto sul serio al momento delle convocazioni, chiamando alla causa l’MVP del campionato americano, Kobe Bryant, con tanti altri fenomeni del professionismo americano, Chris Paul e Lebron James tra tutti. Altre squadre proveranno a salire sul gradino più alto di Pechino: la Russia campione d’Europa in carica, con Holden e Kirilenko a caccia di un nuovo trofeo; la Grecia della coppia Diamantidis-Papaloukas, tra i giocatori più vincenti in Europa a livello di club; la Germania di WunderDirk Nowitzki, capace da solo di fare la differenza; la Lituania di Jasikevicius e dei “nostri” Kaukenas e Lavrinovic; la Cina di Yao Ming, la vera icona dello sport cinese che si lancia nell’avventura olimpica. E se la Croazia sembra avere un impianto di gioco solido, che potrebbe permettere agli uomini di Repesa di fare un po’ di strada, i giocatori di Australia, Iran e Angola rischiano di fare le comparse nel torneo olimpico, pur sempre con la possibilità di raccontare ai propri nipotini di aver sfidato ai giochi di Pechino 2008 i numeri uno.

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