sabato 5 gennaio 2008

INTERVISTE TOSTE:FEDE VITALI


Intervista a Federico Vitali

Nato il: 16-12-82

A:Bergamo.

ruolo nell’albino basket:

Giocatore.

Attività nella vita di tutti i giorni:

Cameriere in Spagna.






Attività giocata:(curriculum sportivo giovanile e prima squadra):

GIOVANILI dalla propaganda al primo anno junores INTERVITES (Grande Mario, Grande Giorgio Keller), Torre (dove mi hanno sbagliato a tesserare e non potevo giocare), Celana (Ciao Pier).

PRIMA SQUADRA (la mia vita alla “Bobo Vieri” nel basket bergamasco): Intertrasport, Lussana, Colognola, Pedrengo.

PRIMA SQUADRA (la nuova era): Albino.

Squadra del cuore di calcio:

Atalanta.

Squadra del cuore di basket:

Non c’é. Simpatizzo per Milano perché c’é come vice-coach Mario Fioretti.

La cosa che ti piace nel basket :(difesa dura,tiro da tre,schiacciata,assist .. ?? )

Chi prende il rimbalzo controlla la partita (Hanamichi insegna).

La cosa che ti piace di più dell’Albino Basket :

L’aver trovato una dimensione, l’aver ritrovato gli stimoli per dare il massimo, l’aver ritrovato un gruppo che va al di fuori delle ore passate in palestra.

Giocatore di basket preferito:

Charles Barkley

Allenatore di basket preferito:

Mario Fioretti.

Un film:

Le ali della libertá.

Un libro:

un autore: Ken Follet.

Un disco:

Blind Guardian – Nightfall to middle heart

Un coktail:

Brugal con fanta al limone.

Donna famosa preferita:

Monica Bellucci – Rossella Brescia.



Sei arrivato all’Albino fortemente voluto da un coach,Marulli,con cui l’anno precedente ti eri preso a borsate ... come è stato il tuo arrivo in spogliatoio ?:

Sinceramente non sapevo di essere stato fortemente voluto... questo mi sorprende e mi da soddisfazione.

Per dirla tutta, il rapporto con Gianni era cominciato ai tempi dell’Intertrasport e si era concluso con l’addio alla squadra da parte mia a gennaio della stagione in corso. All epoca per “vendicarmi” dei torti subiti in allenamento “mi divertivo” alle sue spalle in un modo che ancora oggi é (quasi) segreto...

Quando ci siamo incrociati a Pedrengo, ero andato a salutarlo dopo la partita e lui mi aveva negato il saluto. Di conseguenza l’ho stuzzicato con qualche parolina di troppo, provocando lo sfogo della sua ira (giá al limite per aver perso la partita) e quindi la cartellata palestraàspogliatoio e la conseguente espulsione e squalifica del coach.

Nonostante le incomprensioni, sempre ho considerato Gianni como un distinto allenatore. Per questo, durante l’estate precedente al mio arrivo ad Albino, chiamai Gianni per scusarmi non solo per l’atteggiamento della partita a Pedrengo, ma anche per quanto era successo ai tempi dell’Intertrasport, chiedendogli di mettere una pietra sul passato e di allenarmi l’anno seguente...

L’anno scorso però il tuo apporto è stato concreto.Come giudichi il tuo campionato e quello dell’Olimpia della passata stagione ?:

La mia stagione é stata buona, peró se non abbiamo vinto il 15 giugno significa che potevo fare meglio. Soprattutto mi rendo conto che mi manca qualcosa; nello specifico, so che col passare degli anni ho perso il tiro dalla media distanza che nelle giovanili era molto migliore di adesso.

La squadra ha dimostrato che con lo spirito di gruppo si puó vincere avversari piú forti sulla carta, nonostante non avevamo un buon gioco in attacco.

Cos’è sta storia dello Scherzù ?:

Tutto é nato una sera in un parcheggio fuori dal K5: era una parcheggio privato, c’era una sbarra automatica che peró nel momento del mio arrivo era alzata. Ho deciso di parcheggiare dentro (l’avevo giá fatto altre volte); scendo dalla macchina e la sbarra si chiude. Mi guardo attorno e vedo un tipo alla finestra di un edificio accanto. Gli indico di alzarmi la sbarra per farmi uscire e lo fa. Mentre mi incammino alla macchina si chiude un’altra volta. Torno al punto dal quale era visibile il tipo e me la alza ancora...e cosí 2 o 3 volte fino a quando accendo la macchina mi avvicino alla sbarra, aspettando che me l’alzasse. Il socio, che giá aveva riso abbastanza, si rassegna e mi lascia uscire.

Quando sono entrato nel K5, gli altri (Gimo, Raffa, Ale) dicono “Ciao Fede” e io: “Schech, m’han fat u scherzú!”...





Attualmente sei in Spagna? E quando torni è la domanda che tutti si fanno?:

...mi rivedranno molto presto...

Che fai di bello in Spagna o cosa diavolo hai combinato ?:

Sto lavorando come cameriere per mantenermi; per il resto, imparo una lingua, esco e “me emborracho”, conosco fighe e faccio la bella vita.

Quale è la parola spagnola che meglio hai imparato?:

Ne ho imparate talmente tante che é difficile trovarne una.

Tornerai a praticare il baloncesto ad Albino?:

Quando mi rivedrete, sará in canotta e pantaloncini.

Un consiglio a un tuo compagno di squadra (o a tutti i tuoi compagni di squadra…anche ironico):

Portiamo piú gente sugli spalti durante tutto l’anno.

Un saluto a :

Tutta i giocatori, Cocco, Gigio, Raffa, Batista...os hecho de menos!

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