domenica 4 maggio 2008

EUROLEGA:OTTAVA FINALE PER ETTORE MESSINA


Ottava finale di Eurolega per Ettore Messina




3 mag. – Il sogno è durato per quasi 30 minuti, poi, il crollo. L’illusione della Montepaschi Siena di raggiungere la clamorosa finale di Eurolega, si è sbriciolata al cospetto della grande rimonta del Maccabi Tel Aviv, capace di rifarsi sotto dopo aver subito un passivo anche di 18 punti risorgendo come l’araba fenice nello spazio di cinque minuti, durante i quali ha mandato completamente in tilt gli avversari. Cinque minuti, poi, dove Sherf ha pescato dal mazzo il proverbiale jolly: il vecchio marpione Derrick Sharp, autentica guida spirituale dei compagni e idolo dei tifosi, che fino a questo momento in Europa aveva però recitato un ruolo poco più che da comparsa. E invece, ecco che è proprio lui a indirizzare definitivamente la gara a favore della squadra israeliana, assestando i colpi che cominciano a far cincischiare la Montepaschi, prima che il top scorer della squadra Garcia e l’inafferrabile Bynum decretino il definitivo ko. Finale quindi per il Maccabi, finale a sorpresa se consideriamo l’inizio di Eurolega della squadra gialloblu, ma che arriva come giusto premio per il gran lavoro di Zvika Sherf, il santone che, da quando ha rilevato la squadra da Katash, ha dato al gruppo tutta un’altra marcia. Alla finale arriva anche il Cska Mosca, che suda molto più del previsto per domare il Tau Vitoria, ma che alla fine riesce a regalare al proprio tecnico Ettore Messina la sua ottava finale di Eurolega, terza consecutiva alla guida dei russi.
Ecco la cronaca delle due gare di ieri sera:
MONTEPASCHI SIENA – MACCABI TEL AVIV 85-92
Grande rimonta, certo, per il Maccabi, che alla fine ha fatto valere la sua maggiore esperienza europea rispetto a una Mens Sana dove l’unico che sin qui aveva giocato una Final Four è stato Bootsy Thornton, tra l’altro molto deludente. Da parte toscana, però, resta una buona dose di rammarico, per una partita che a un certo punto sembrava completamente messa in ghiaccio, prima dell’improvviso, e, ahiloro, letale risveglio avversario. A fare la differenza, nel computo totale, è stato l’apporto delle due panchine: sontuosa quella del Maccabi, impalpabile quella di Pianigiani, solo 25 punti su 85. Scatta dai blocchi decisamente meglio Siena, che, grazie ad un McIntyre particolarmente ispirato, si porta avanti con un bel break di 8-0. Il Maccabi accusa il colpo, e per realizzare i primi punti deve aspettare il canestro di Morris a 3 minuti e 45” dall’inizio del match. Dopo alcuni minuti di assoluta abulia, senza canestri né da una né dall’altra parte, il Montepaschi si rianima e chiude avanti 20-8 i primi dieci minuti con una bella conclusione di Sato. Nel secondo quarto, il copione non cambia, anzi Siena prende il largo, grazie anche a un tecnico fischiato a Sherf convertito in un break di 5-0 firmato ancora da McIntyre, e si porta al massimo vantaggio sul 36-18, malgrado il Maccabi possa contare sul buon contributo di Lior Elihayu (8 punti e 6 rimbalzi a fine gara). Le due squadre vanno al riposo sul 45-33 Siena. Nella ripresa, dopo alcuni minuti di agevole controllo, il blackout: arriva il momento del totem Sharp, che piazza due triple in un amen, riportando il Maccabi sotto di otto. Pianigiani chiama time-out, ma il Montepaschi sembra sulle gambe, e oltretutto Stonerook si becca il quarto fallo. Gli avversari ne approfittano, e proseguono nella rimonta. Arriva anche una dubbia decisione arbitrale, che, su un contatto tra Vujcic e Lavrinovic, vede sanzionato per simulazione il lituano con un fallo tecnico, fruttando cinque punti di fila al Maccabi che al 30’ è sotto 64-61. L’ultimo quarto vede i gialloblu salire in cattedra: Blutenthal e Bynum colpiscono con impressionante freddezza e il risultato è il primo vantaggio Maccabi sul 64-67. Lavrinovic prova a rispondere, ma è l’unico, perché il resto del gruppo biancoverde pare ormai in riserva. Tel Aviv invece è inesauribile e affonda le ultime stoccate: l’alley-oop di Bynum per Morris è la giocata show che vale la finale. Termina 85-92, il Maccabi e i suoi tifosi giustamente esultano, Siena lascia amareggiata, ma comunque con onore. A fine gara, Pianigiani rende omaggio ai vincitori, e si rammarica per i troppi tiri in campo aperto sprecati dai suoi. “Però non ho nulla da rimproverare ai ragazzi, hanno combattuto fino alla fine e sono orgoglioso di come hanno giocato. Siena è un club con un grande progetto, abbiamo dimostrato di poter giocarcela a questi livelli, ma forse per arrivare in finale manca ancora qualcosa, uno come Sharp per intenderci”. Sherf, invece, elogia la reazione dei suoi ragazzi nella ripresa: “Abbiamo fatto quello che nel primo tempo non avevamo fatto. Quando siamo passati in vantaggio, ho visto Siena andare in difficoltà. Il Montepaschi è un’ottima squadra, siamo stati bravi a rompere il loro sistema di gioco costringendoli a forzare i tiri”. Un elogio particolare va al suo top scorer Alex Garcia: “Ha un cuore enorme, grande come da qui a Tel Aviv fino al Brasile”.
Montepaschi Siena: McIntyre 26, Sato e Lavrinovic 17. Rimbalzi: Sato 11. Assist: McIntyre 5
Maccabi Tel Aviv: Garcia 19, Sharp 17. Rimbalzi: Morris 7. Assist: Bynum 7.
CSKA MOSCA – TAU VITORIA 83-79
Mosca fa tris: da quando sulla sua panchina c’è Ettore Messina, il Cska ha raggiunto la bellezza di tre finali di Eurolega consecutive. La terza finale, probabilmente l’ultima con lo zar Ettore, ormai in partenza per Barcellona, arriva al termine di una semifinale intensa e sofferta, contro un Tau Vitoria che, lo avevamo anticipato, la parte della vittima designata proprio non ci è stato a recitarla. Ma, dopo un ottimo primo tempo, la squadra del debuttante Spahija ha dovuto cedere alla classe e soprattutto alla grandissima difesa dei moscoviti, anche se fino all’ultimo ha provato a credere nel miracolo. Spahija, proprio all’ultimo momento, opta per la mossa a sorpresa, inserendo Will McDonald in quintetto con l’obiettivo di bloccare Andersen. La decisione, apparsa ai più avventata specie dopo gli screzi degli ultimi giorni, qualche effetto lo porta: l’americano gioca bene, propiziando il primo vantaggio dei baschi. Replicano Papaloukas e Goree, partiti dalla panchina, il Tau trova buoni punti da Mickael e il primo quarto, davvero godibile, si chiude sul 20-20. Nel secondo quarto, c’è il primo tentativo di allungo del Tau firmato da Splitter e Rakocevic, con i russi che vedono complicarsi la situazione falli quando Langdon e Siskauskas toccano quota tre. Vitoria si lancia, ma non riesce a spezzare la partita per via della serata di magra di liberi. Splitter, comunque, porta i suoi all’intervallo lungo sul 33-39. Al ritorno in campo, si scuote David Andersen, che concretizza due penetrazioni in fila; Holden e Langdon, successivamente, riportano avanti il Cska. Da lì in poi è una battaglia, i vantaggi si alternano senza soluzione di continuità, al 30’ la squadra di Messina è avanti di un punto grazie ai liberi di Papaloukas. Nell’ultimo quarto, però, allunga pericolosamente con un 10-0 di parziale. Gli avversari tentano la risposta, ma mai andando sotto i cinque punti di scarto. Andersen con un’affondata porta il Cska avanti di nove a 2’30” dalla sirena. Sembra fatta, invece il Tau trova cinque punti in fila e torna a sperare. Papaloukas sbaglia un libero, Rakocevic riporta Vitoria sul -4 a 30”. Il finale è all’insegna dei viaggi della speranza in lunetta: è Siskauskas, con un 2 su 2, a mettere in banca il risultato, per il 79-83 finale. Nessun rimpianto per Spahija, che applaude la sua squadra: “Non è una vergogna perdere contro uno squadrone come il Cska. Abbiamo combattuto sino alla fine, ma abbiamo perso la concentrazione per alcuni minuti e questo ci è costato caro”. Messina riconosce le difficoltà di questa gara: “Il Tau ha spezzato bene le nostre trame offensive nel primo tempo, mentre noi non riuscivamo a coordinare la difesa con l’attacco e ci siamo innervositi. Ma siamo stati bravi a non cambiare strategie e nella ripresa abbiamo ritrovato l’equilibrio. Adesso siamo stanchi, ma felici. Non ci resta che concentrarci per la sfida di domenica, se riuscissimo a vincere porteremmo a termine una grande impresa”.
Tau Vitoria: Rakocevic 19, Planinic 17. Rimbalzi: Prigioni, McDonald 6. Assist: Planinic 4.
Cska Mosca: Siskauskas, Andersen 16. Rimbalzi: Smodis 6. Assist: Holden 3.
Domenica alle 21, finale tra Maccabi e Cska: una sfida che si preannuncia dal pronostico apertissimo. Gli stimoli non mancano né all’una né all’altra squadra: alla forma strepitosa della squadra di Sherf, fanno da contraltare la potenza e la mentalità del collettivo di Messina. Ci sarà da aspettarsi, isomma, una gara davvero combattuta. Alle 18, invece, Siena affronterà il Tau per la finale del terzo posto. Christian Liotta

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